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Il DAX è sceso dello 0,08% venerdì 6 giugno, invertendo parzialmente il +0,19% di giovedì per chiudere a 24.305. In particolare, l’indice ha interrotto un rally di tre giorni.
Indicatori economici deboli e la conferenza stampa dell’ECB di giovedì, più hawkish del previsto, hanno messo pressione sull’indice all’apertura. Le esportazioni tedesche sono diminuite dell’1,7% su base mensile ad aprile. Le esportazioni verso gli USA sono crollate del 10,5%, a testimonianza dell’impatto potenziale delle tariffe residue sulle economie tedesca e dell’Eurozona. Nel frattempo, la produzione industriale è scesa dell’1,4% ad aprile.
Daniel Kral, esperto in macroeconomia europea presso Oxford Economics, ha commentato i dati di venerdì, affermando:
“Come previsto, la produzione industriale tedesca è diminuita ad aprile, cedendo la maggior parte dei guadagni derivanti dall’aumento delle scorte negli USA nel mese precedente. L’incertezza e la debole domanda pesano sul breve termine, ma gli indicatori anticipati fanno intravedere segni di ripresa con l’attivazione degli stimoli fiscali e della spesa per la difesa.”
Le azioni bancarie hanno proseguito il rialzo grazie alle aspettative di una posizione meno dovish da parte dell’ECB. La Deutsche Bank è salita dello 0,71%, mentre la Commerzbank ha registrato un aumento dello 0,18%.
Al contrario, l’aumento delle tariffe su acciaio e alluminio annunciato da Trump e la mancanza di progressi verso un accordo commerciale tra USA ed UE hanno pesato sulle azioni automobilistiche. Volkswagen è scesa dell’1,72%, mentre anche Porsche, Mercedes-Benz Group e BMW hanno registrato perdite.
I mercati statunitensi hanno invertito le perdite del 5 giugno, spostando l’attenzione dalla faida tra Trump ed Elon Musk al mercato del lavoro USA. Un solido rapporto sull’occupazione USA ha mitigato i timori di recessione, incrementando la domanda per gli asset a rischio. Il Nasdaq Composite ha registrato un rally dell’1,20%, mentre il Dow e l’S&P 500 hanno guadagnato rispettivamente l’1,05% e l’1,03%. In particolare, le azioni di Tesla (TSLA) sono aumentate del 3,67%, invertendo solo parzialmente il crollo del 14,26% registrato giovedì.
Le retribuzioni orarie medie sono aumentate del 3,9% su base annua a maggio, in linea con i trend di aprile. Un incremento di 139.000 unità nelle buste paga non agricole ha lasciato il tasso di disoccupazione stabile al 4,2%. Tuttavia, il tasso di partecipazione ha inaspettatamente calato, suggerendo una debolezza sottostante nel mercato del lavoro.
Nel corso della sessione europea di lunedì 9 giugno, l’attenzione si concentrerà sulle aspettative di inflazione dei consumatori USA. Gli economisti prevedono che tali aspettative rimarranno stabili al 3,6% a maggio.
Una lettura più debole potrebbe incrementare le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed nel terzo trimestre del 2025, stimolando la domanda per gli asset a rischio, incluso il DAX. Al contrario, una lettura più alta potrebbe rafforzare l’attesa della Fed, pesando sul sentiment di rischio. I mercati potrebbero reagire sensibilmente ai dati, soprattutto perché il prossimo rapporto CPI USA (previsto per l’11 giugno) potrebbe orientare il sentimento verso la politica della Fed.
Gli operatori dovrebbero monitorare anche gli sviluppi delle trattative commerciali tra USA ed UE. I progressi verso un accordo commerciale potrebbero influenzare la posizione dell’ECB riguardo a un taglio dei tassi previsto per luglio. Un fallimento delle trattative potrebbe rinvigorire le speranze di un taglio dei tassi a luglio, aumentando la domanda per le azioni quotate sul DAX.
Frederik Ducrozet, responsabile della Ricerca Macroeconomica presso Pictet Wealth Management, ha commentato gli effetti potenziali delle tariffe sul PIL dell’Eurozona e sul percorso dei tassi dell’ECB, affermando:
“Le proiezioni dello staff dell’ECB con shock commerciali: in uno scenario di guerra commerciale severa, il PIL risulterebbe inferiore dell’1% e l’inflazione scenderebbe al 1,8% nel 2027, rendendo necessari ulteriori tagli dei tassi. Uno scenario moderato implicherebbe una crescita più sostenuta e un’inflazione stabile, con l’ECB probabilmente in fase di attesa.”
L’andamento a breve termine del DAX dipende dall’inflazione USA, dagli sviluppi commerciali tra USA ed UE e dalle dichiarazioni delle banche centrali.
Alla mattina di lunedì, i futures sul DAX erano piatti, mentre il Nasdaq 100 mini è sceso di 30 punti, segnalando la possibilità di un inizio settimana volatile.
Nonostante la perdita di venerdì, il DAX si mantiene al di sopra delle Medie Mobili Esponenziali a 50 e 200 giorni (EMA), segnalando un momentum rialzista di fondo.
L’Indice di Forza Relativa (RSI) a 14 giorni, a 65,38, indica che il DAX ha margine per testare nuovamente i 24.479 senza entrare in territorio di ipercomprato (RSI > 70).
Gli operatori dovrebbero monitorare attentamente gli sviluppi delle trattative commerciali tra USA ed UE, i prossimi dati sull’inflazione USA e i segnali dell’ECB per orientarsi.
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Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.