Tradotto con IA
L’Indice del Dollaro USA (DXY) è sceso intorno a $99,92 durante la sessione asiatica di mercoledì, segnando il terzo ribasso consecutivo giornaliero. Questa discesa riflette la crescente pressione sul dollaro a seguito di osservazioni caute da parte dei funzionari della Federal Reserve.
La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, e il presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, hanno evidenziato crescenti preoccupazioni riguardo alla fiducia di imprese e consumatori, nonostante dati principali solidi. Hanno citato l’incertezza politica e l’indebolimento del sentimento come rischi chiave.
Sebbene nessun funzionario della Fed abbia supportato tagli immediati dei tassi, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha sostenuto un taglio dei tassi nel 2025, citando gli effetti residui delle interruzioni commerciali passate.
Il recente downgrade del rating creditizio USA da Aaa a Aa1 da parte di Moody’s ha ulteriormente indebolito il sentiment verso il dollaro. Ciò segue i precedenti downgrade effettuati da Fitch (2023) e S&P (2011).
Moody’s prevede che il debito federale raggiungerà il 134% del PIL entro il 2035, rispetto al 98% del 2023, a causa di costi di interesse maggiori, una spesa crescente per i trasferimenti sociali e entrate in calo.
Si prevede che il disavanzo di bilancio si avvicinerà al 9% del PIL. Queste sfide potrebbero continuare a erodere la fiducia degli investitori negli asset USA e pesare sulla prospettiva a medio termine del dollaro.
L’Indice del Dollaro USA (DXY) ha rotto in modo decisivo al di sotto della zona di supporto a $99,92, scambiandosi ora intorno a $99,50, con un incremento del momentum ribassista. Questa discesa segue un rifiuto della linea di tendenza discendente e della 50-EMA ($100,46), che ha agito da resistenza dinamica per gran parte di maggio.
La 200-EMA a $100,86 continua a inclinarsi al ribasso, rafforzando il bias ribassista a lungo termine. Con il prezzo ora al di sotto di entrambe le EMA e del precedente supporto orizzontale, i prossimi livelli chiave da monitorare sono $99,17 e $98,68.
La chiusura al di sotto di $99,17 potrebbe innescare ulteriori ribassi fino a $97,94. A meno che i rialzisti non riescano a riconquistare rapidamente $99,92, la struttura tecnica suggerisce un’ulteriore debolezza, specialmente in un contesto di sentiment risk-on diffuso e dati macro USA più deboli.
Il cambio GBP/USD si scambia intorno a $1,3456 dopo aver superato la resistenza chiave a $1,3403, supportato da un forte impulso rialzista e dal sostegno della linea di tendenza ascendente. La rottura è supportata sia dalla 50-EMA ($1,3346) che dalla 200-EMA ($1,3297), che crescono in parallelo, rafforzando l’attuale tendenza rialzista.
Il prezzo ha ormai superato un intervallo di consolidamento di più sessioni, formando massimi e minimi crescenti, indicando una continuazione della tendenza. La prossima resistenza da monitorare si trova a $1,3529, seguita da $1,3567.
Sul lato ribassista, $1,3443 funge ora da supporto immediato e, se violato, potrebbe innescare una revisione del livello di rottura a $1,3403. Il momentum rimane forte e i rialzisti sono in controllo, a meno che il prezzo non scenda al di sotto della linea di tendenza o della zona di $1,3400.
L’EUR/USD ha superato in modo decisivo una linea di tendenza discendente plurisettimanal, scambiandosi attualmente intorno a $1,1343. Questa rottura segue un forte rally dalla zona di $1,1222, supportato da candele rialziste marcate e dal riconquisto sia della 50-EMA ($1,1237) che della 200-EMA ($1,1197).
Questo movimento conferma un cambiamento strutturale, con il prezzo che ha superato la precedente resistenza a $1,1318, che ora diventa supporto a breve termine. Il momentum è chiaramente favorevole ai rialzisti e, se il prezzo rimane sopra questa zona, i prossimi obiettivi rialzisti sono a $1,1377 e $1,1425.
Qualsiasi correzione verso $1,1318–$1,1300 potrebbe offrire un’opportunità di entrata per un nuovo test. Un mancato mantenimento di questa rottura metterebbe in discussione la sua forza, ma al momento l’azione dei prezzi favorisce una continuità della forza verso livelli di resistenza non visti da aprile.
Arslan è un MBA in finanza e possiede anche una laurea MPhil in finanza comportamentale. Esperto in analisi finanziaria e psicologia degli investitori, Arslan utilizza il suo background accademico per offrire preziose intuizioni sul sentiment di mercato e sulla probabilità che gli strumenti siano sovraacquistati o sovrasvenduti.