Il cambio euro dollaro estende i guadagni per il decimo giorno consecutivo, sostenuto dall'ottimismo dell'Eurozona.
Il prezzo dell’euro dollaro continua a guadagnare terreno, consolidandosi intorno a 1,1800 e prolungando il suo rally per il decimo giorno consecutivo. Il rafforzamento del fiber è sostenuto da un mix di fattori, tra cui i dati positivi dall’Eurozona e le incertezze riguardo alla politica monetaria della Federal Reserve. Nonostante l’ottimismo per un miglioramento degli accordi commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner, il dollaro statunitense sta subendo delle perdite, influenzato dalla crescente preoccupazione per l’indipendenza della FED e dalla sua posizione riguardo ai tassi di interesse.
I recenti dati economici provenienti dall’Eurozona, come il miglioramento dell’indice PMI manifatturiero e i buoni risultati sul fronte della disoccupazione in Germania, hanno sostenuto l’EURO. Nonostante le previsioni di un rallentamento, l’indice PMI dell’Eurozona ha superato le aspettative, indicando che l’economia sta reggendo meglio del previsto. Inoltre, la disoccupazione tedesca è stata inferiore alle attese, contribuendo a migliorare il sentiment sull’euro dollaro.
Sul fronte opposto, il dollaro statunitense sta continuando a indebolirsi. La situazione politica interna negli Stati Uniti sta alimentando il timore di un indebolimento dell’indipendenza della Federal Reserve, in particolare a causa delle pressioni politiche del presidente Donald Trump. La possibilità di una nomina di un nuovo presidente della FED sta generando preoccupazioni riguardo alla credibilità dell’istituto e alla sua autonomia. Inoltre, le recenti dichiarazioni di Trump sui tassi di interesse e sulla politica monetaria della FED hanno aumentato l’incertezza riguardo alla direzione futura del dollaro statunitense.
Le aspettative per il futuro sono fortemente influenzate dalla politica monetaria della Banca Centrale statunitense. L’attenzione degli investitori si concentra sulle possibilità di tagli ai tassi da parte della FED, con una probabilità crescente di un primo taglio a settembre. La debolezza economica degli Stati Uniti, in particolare le incertezze legate alla spesa dei consumatori e agli effetti dei dazi commerciali, sta spingendo gli investitori a scommettere su politiche monetarie più accomodanti.
Attualmente il prezzo del fiber quota 1,0807, in rialzo dello 0,17%, proseguendo un deciso trend rialzista per la decima sessione consecutiva. Il movimento ha permesso una netta rottura al rialzo sia del livello annuale a 1,1759 sia della soglia psicologica di 1,1800. Un consolidamento stabile sopra quest’ultima potrebbe rafforzare ulteriormente il controllo dei tori, aprendo la strada verso la resistenza chiave in area 1,1850, prossimo target del movimento LONG.
Al contrario, una chiusura giornaliera al di sotto di 1,1800 potrebbe indicare un primo segnale di indebolimento del trend, con possibilità di correzione verso il supporto annuale a 1,1759 e successivamente verso il livello strategico di 1,1700, entrambi obiettivi rilevanti per posizionamenti short di breve periodo.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.